
La sigaretta elettronica fa male?
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Inventata per smettere di fumare e poi diventata una moda tra gli adolescenti. La storia della sigaretta elettronica è ora giunta a una svolta drammatica e inaspettata: negli Stati Uniti sono stati documentati circa 200 casi di pazienti affetti da una patologia legata potenzialmente all’utilizzo di questo dispositivo. Una malattia a tratti misteriosa, di cui i medici non sono ancora riusciti a ricostruire in dettaglio le cause. Le e-cigarette danneggiano veramente la salute? Cerchiamo di capire insieme cosa sta succedendo oltreoceano e i reali rischi a cui questi strumenti espongono i fumatori.
Una strana malattia e i primi decessi negli Stati Uniti
Tutto è cominciato quest’estate. Un specie di epidemia che ha colpito pazienti tra i 17 e i 38 anni, di 22 stati per lo più del centro e del nord-est della nazione. I sintomi presentati sono stati una grave mancanza di respiro preceduta spesso da giorni di vomito, febbre e stanchezza, fino a ritrovarsi in terapia intensiva o attaccati a un respiratore. Alcuni sono stati più sfortunati e sono morti. Ai primi esami medici la patologia è apparsa come una polmonite virale o batterica ma analisi successive hanno dimostrato l’assenza di infezioni. Come indicato nell’articolo del The New York Times dedicato all’argomento, in alcuni casi è stata riscontrata una polmonite lipoidea esogena: un patologia dovuta all’inalazione di oli o vasellina. A questo punto, prima di proseguire nel racconto della vicenda americana, diventa essenziale domandarci cosa arrivi nei nostri polmoni quando fumiamo una sigaretta elettronica.
Come funziona la sigaretta elettronica?
Cos’è una sigaretta elettronica e come funziona? La e-cigarette è un dispositivo che permette di inalare vapore – solitamente aromatizzato – contenente quantità variabili di nicotina. Al contrario della tradizionale sigaretta, all’apparato respiratorio giunge vapore invece che i prodotti della combustione del tabacco, alcuni dei quali estremamente dannosi per la salute. Questo strumento è stato progettato per aiutare i fumatori a “disintossicarsi” e abbandonare la comune sigaretta: aspirare il vapore fornisce la nicotina di cui sente necessità l’organismo che ormai ha sviluppato dipendenza e, a ciò, vi è associata una gestualità e un’esperienza olfattiva e gustativa simile a quella della normale sigaretta.
Le indicazioni mediche raccomandano ai non fumatori di non utilizzare questi dispositivi in quanto la nicotina favorisce lo sviluppo di ipertensione e diabete e per la presenza di sostanze aromatizzanti di cui non si conoscono, per ora, gli effetti sulla salute. Nonostante questo la sigaretta elettronica si è diffusa anche tra i più giovani, circondata da una falsa aura di salubrità. Ma anche il cosiddetto “svapare”, come avrete intuito, nasconde il suo lato oscuro: nelle ricariche, la nicotina o il THC (tetraidrocannabinolo, per chi ne fa uso), principio attivo della cannabis, sono mescolati con dei solventi che dissolvono e rilasciano le molecole. Questi solventi, o oli, vengono riscaldati per divenire vapore ma il liquido che scende, raffreddandosi, può far sì che delle gocce rimangano. Inalare quest’ultime può causare problemi respiratori e infiammazioni ai polmoni.
L’allarme lanciato in America e le molecole da inserire tra i costituenti pericolosi per la salute
I maggiori sospettati di questa strana epidemia legata all’utilizzo della sigaretta elettronica sono proprio le cartucce contenenti THC, quelle “fatte in casa” o distribuite da rivenditori non autorizzati, in cui potrebbero esserci composti che, se inalati, risulterebbero gravemente nocivi. Nonostante le cause della “malattia da sigaretta elettronica” non siano del tutto chiare, i Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno lanciato l’allarme chiedendo ai cittadini di evitare l’utilizzo delle suddette tipologie di ricariche, aggiungendo che “Le e-cigarette non dovrebbero essere utilizzate da giovani, giovani adulti, donne incinte, così come da adulti che non fanno uso attualmente di prodotti a base di tabacco”.
Inoltre, in agosto, la Food and Drug Administration ha proposto l’inserimento di 19 composti chimici nella lista dei costituenti dannosi e potenzialmente dannosi contenuti nei prodotti del tabacco, compresi le sigarette elettroniche con i loro liquidi. Tra le molecole legate alle e-cigarette sotto le lente d’ingrandimento dell’FDA ci sono il diacetile, composto organico capace di conferire un gusto “burroso”, il glicole etilenico, usato a volte come solvente nei liquidi delle ricariche, e il glicidolo, un prodotto del riscaldamento del glicerolo trovato nel vapore delle sigarette elettroniche.
La soluzione per non preoccuparsi del rischio legato a sigarette tradizionali e non è semplice: smettete di fumare, per la vostra salute e per quella di chi vi è accanto.
Vi piacerebbe abbandonare qualche cattiva abitudine? Le macchine anti-edonistiche potrebbero fare al caso vostro. Per saperne di più acquistate e leggete l’articolo di Paolo Gallina, pubblicato nel numero di dicembre 2017 di Sapere.
Credits immagine: foto di Lindsay Fox da Pixabay
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